1.2: L’atomo nella storia La maggioranza degli antichi filosofi greci credeva che la materia fosse costituita da una combinazione di quattro elementi naturali. (aria, acqua, terra, fuoco). Contrariamente già ai primordi del pensiero umano (Democrito sec. V a.C.) fu avanzata l’ipotesi che ogni corpo,benché apparentemente dotato di struttura continua, fosse costituito da vuoto e da particelle piccolissime in movimento; i diversi possibili stati di aggregazione di queste, determinavano le proprietà macroscopiche del corpo stesso. Gli atomi di Democrito erano particelle differenti per forma e peso, combinati in modo da formare nuove sostanze che si muovevano nel vuoto. Questa ipotesi non poteva essere presa come base di una teoria atomica della materia in quanto non suffragata da fatti sperimentali. Il Medioevo e il Rinascimento furono i secoli dell’alchimia, disciplina intermedia tra la scienza, l’arte e la mistica che influenzò la storia di molte civiltà. Nel seicento l’atomismo costituì una delle componenti filosofiche della nascente scienza della natura a cui si ispirarono studiosi come Galileo e Newton. Pierre Gassendi, sacerdote cattolico francese, riprese l’atomismo di Epicuro purificandolo da implicazioni ateistiche. Secondo il suo pensiero Dio creò la materia costituita da atomi che si muovevano nel vuoto. Indietro Avanti Indice |
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