Il concetto moderno di atomo cominciò a sorgere con gli inizi della chimica nel sec. XVIII e andò elaborandosi  a mano a mano che il significato dei fenomeni sperimentali veniva chiarito. Uno dei padri della chimica moderna fu, alla fine del seicento, Boyle. Egli applicò l’atomismo alla chimica: nel suo libro “The Sceptical Chymist” rigettò l’idea dei quattro elementi e schernì gli alchimisti che cercavano di trasformare metalli volgari in oro per dare prova della correttezza della teoria dei quattro elementi. Fu però agli inizi del sec. XIX che la necessità di una ipotesi atomica risultò chiara dalla scoperta delle leggi fondamentali della chimica: il principio di conservazione della materia di Lavoisier, la legge delle proporzioni definite di Proust e la legge proporzioni multiple di Dalton. Avogadro nel 1811 introdusse il concetto di molecola come  insieme di più atomi. Dalton pubblicò la prima tavola dei “pesi atomici” degli elementi (venti in tutto)

 

 

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