- DISTURBI -
Altri esempi

Esistono molti esempi di disturbi interagenti con il sistema che pregiudicano le misure che si vogliono prelevare: ne daremo qui alcuni esempi.

I disturbi più classici sono quelli legati all'ambiente nel quale si svolge l'esperimento: un esempio famoso è l'esperimento di Michelson - Morley (1887) per la misurazione della velocità assoluta della Terra "nell'etere" o, come era chiamato allora, il "vento d'etere". Senza entrare nei dettagli dell'esperimento, per capire l'importanza di eliminare ogni tipo di vibrazioni nell'osservazione del fenomeno e nel prelievo delle misure. Si pensi che tutt'intorno all'istituto di fisica di Cleveland nel quale si svolgeva l'esperimento fu fermato il traffico per l'intera durata delle operazioni: le vibrazioni, infatti, avrebbero potuto falsare l'esito e le misurazioni dell'esperimento.

Se osserviamo attentamente con una lente d'ingrandimento un'emulsione fotografica sviluppata senza essere stata precedentemente impressionata, si possono notare dei granuli di argento metallico che costituiscono il cosiddetto fondo.

Il rumore Johnson dovuto al moto di agitazione termica delle cariche elettriche di conduzione: questo fenomeno si evidenzia nel momento in cui andiamo a fare una misura abbastanza accurata della differenza di potenziale (ddp) ai capi di un conduttore al quale non è applicata alcuna ddp.
La misura della ddp dovrebbe dare, ovviamente, un risultato nullo, mentre invece si osserva una ddp di ampiezza casuale senza una frequenza fissa con un effetto medio nel tempo nullo.
Queste fluttuazioni attorno al valore zero che ci si aspetterebbe sono dovute all'agitazione termica delle cariche e agli urti tra queste e il reticolo cristallino del conduttore che le contiene.


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