Con il simbolo si vuole indicare una differenza fra i valori assunti da una certa grandezza . Generalmente noi siamo interessati a differenze di valori fra punti molto vicini fra loro (nel tempo, nello spazio o in altre grandezze) in modo da poter fare considerazioni di validita` locale, (istante per istante, zona per zona...). Andando al limite possiamo considerare differenze di valori fra punti la cui distanza tende a 0. Non parleremo piu` di ma di d cioe` di differenziali. Inoltre la differenza fra i valori assunti da una funzione in due punti diviso la distanza fra i due punti, "portata al limite" sara` la derivata della funzione. Espresso in termini matematici:
Questa e` la derivata della funzione f rispetto a x nel punto .
L'equazione e` applicabile solo in sistemi dove la miscelazione dei componenti non e` accompagnata da cambiamenti di volume
La legge di Fick rientra in una classe molto ampia di relazioni fenomenologiche (relazioni derivate da osservazioni sperimentali) che legano un flusso (di massa, energia, cariche elettriche, ecc.) alla forza generalizzata che sostiene tale flusso (differenza di pressione, di concentrazione, di potenziale, ecc.)tramite un coefficiente di proporzionalita' che viene detto una permeabilita' generalizzata.
Altri esempi di simili relazioni sono la legge di D'Arcy che pone un flusso di liquido pari alla differenza di pressione idrostatica moltiplicata per la permeabilita' (inverso della resistenza idraulica), oppure la legge di Ohm, secondo cui la corrente elettrica e'proporzionale alla differenza di potenziale elettrico (tramite un coefficiente detto conducibilita').
La dipendenza dalla temperatura di D e` formalizzata dalla seguente relazione:
(*)
dove a e` l'incremento frazionale di D dovuto ad un aumento di temperatura di un grado. La determinazione di a per varie sostanze e` stata fatta da Öholm.
e` una massa su volume (la concentrazione), su spazio
Dalla prima legge di Fick si ha che:
quindi dimensionalmente si trova: