I MANOMETRI A DEFORMAZIONE
Questi manometri misurano indirettamente la pressione attraverso le
deformazioni prodotte da quest'ultima su opportuni rivelatori. Di solito
queste deformazioni devono essere amplificate ed è difficile calcolare
teoricamente la relazione tra pressione e deformazione: per questa
ragione i manometri a deformazione vengono tarati per confronto con
altri tipi di più facile taratura (ad esempio quelli a liquido).
MANOMETRO BOURDON. Il rivelatore di pressione è costituito da
un tubo di acciaio a forma di spirale e a sezione ellittica, il cui
interno è posto in comunicazione con il fluido di cui si vuol
misurare la pressione.
La pressione del fluido produce una deformazione che per la forma
ellittica del tubo si traduce in un allargamento della spirale.
L'estremità della stessa è collegata per mezzo di un sistema di
leve ad un indice mobile che segnala su un'apposita scala le deformazioni
della spirale al variare della pressione.
La taratura avviene mettendo in comunicazione il manometro con fluidi
a pressione nota; si segna di solito lo zero sulla scala
quando la pressione del fluido è uguale a quella atmosferica, per cui
in genere questi manometri indicano il valore della sovrapressione del
fluido rispetto a quella atmosferica.
MANOMETRO PIEZOELETTRICO. Il rivelatore di presione è
costituito da sostanze solide cristalline che hanno la proprietà di
caricarsi quando sottoposte a pressione. Le cariche prodotte a loro volta
generano una differenza di potenziale che si può amplificare e
misurare. La differenza di potenziale è proporzionale alle
sovrapressioni applicate, per cui una volta tarato lo strumento per
confronto esso misura direttamente le sovrapressioni.
Il vantaggio dei manometri piezoelettrici è la piccolissima inerzia
del materiale rivelatore, cioè alla facilità con la quale possono
essere seguite variazioni rapide di pressione.
Il Principio di Archimede
Misure di pressione < I barometri metallici
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Copyright © I.S.H.T.A.R. - March, 1999