L'ANALISI STATISTICA
- Introduzione -

Contrariamente a quanto saremmo portati a pensare, la possibilità di attingere ad una massa sterminata di informazioni rischia di impedirci di fatto di utilizzarne anche solo una parte: non basta infatti avere solo l'accesso teorico ad una informazione, ma occorre che essa sia effettivamente fruibilie.
E` forse questo il problema centrale della statistica: rendere davvero utilizzabili grandi quantità di informazioni, teoricamente disponibili, ma di fatto difficilmente gestibili, relative agli oggetti della propria indagine. Infatti tutte le informazioni - per contribuire effettivamente ad accrescere la conoscenza di un fenomeno - hanno bisogno di essere trattate da vari punti di vista: occorrono tecniche accurate di rilevazione, occorre procedere a accurate selezioni, occorre un lavoro di organizzazione e di sintesi. D'altra parte il lavoro statistico ha senso solo se si confronta con grandi quantità di informazioni.

Ricapitolando la statistica raccoglie e restituisce in forma organizzata grandi quantità di informazioni. Nel fare ciò "obbedisce" ad una duplice esigenza: quella predittiva e quella descrittiva.

Ogni comunità sente il bisogno - a fini di documentazione - di raccogliere una serie di dati sugli usi, sui costumi, sulle attività sociali e economiche dei suoi componenti; i censimenti costituiscono uno strumento fondamentale attraverso cui la statistica esplica questa funzione. L'immagine della complessità sociale che ne risulta è parziale e selettiva, ma proprio per questo ha una sua efficacia.
Oltre al carattere descrittivo, un'esigenza, forse la principale, a cui risponde la statistica è quella predittiva: la raccolta e l'elaborazione dei dati, e quindi la "fotografia" del passato e del presente, serve per prevedere i comportamenti futuri, per operare scelte, per assumere decisioni.
La statistica, mettendo i dati raccolti ed elaborati a disposizione delle attività di previsione, fornisce i presupposti conoscitivi per orientarsi secondo criteri ragionevoli (anche se non privi di un margine di indeterminazione) nelle situazioni in cui la quantità di informazioni effettivamente utilizzzabili si rivela insufficiente a garantire sicurezze.

Si presti infine attenzione al fatto che, essendo l'elaborazione statistica frutto di varie operazioni (selezione, organizzazione e sintesi) può capitare che errori commessi caualmente (o volutamente) in una fase qualsisi dell'interpretazione dei dati contribuiscano a fornirci un quadro, in parte o completamente, distorto del fenomeno analizzato.


Esempi di classiche "trappole statistiche"