GLI ERRORI NELLE SCIENZE SPERIMENTALI
- Un limite ragionevole -



Una vera e propria definizione di limite ragionevole per le incertezze sperimentali non credo che esista, nè, suppongo, saremmo in grado di coniarne una seduta stante: infatti molto spesso il limite oltre il quale l'incertezza associata al valore cercato viene ritenuta accettabile non è ben definito, o non lo è affatto.
I criteri secondo i quali un'intervallo di incertezza viene considerato significativo o meno possono essere dettati da molteplici fattori tra cui la precisione richiesta nell'esperimento o l'esperienza e la familiarità con i fenomeni in esame maturata dallo sperimentatore.

In altre parole, "...non vi è alcuno scopo nel pesare uma carrata di fieno sulla bilancia di precisione del chimico....": questa frase di Oskar Anderson riassume nella sua semplicità e immediatezza quanto detto.
E' inutile ad esempio tentare di misurare con la precisione del milionesimo di millimetro, magari usando attrezzature costose con un notevole dispendio di tempo, la lunghezza di un mobile per vedere se entra nell'angolo della nostra casa predisposto ad accoglierlo: basterà infatti una misurazione effettuata con un metro la cui precisione è dell'ordine del mezzo centimetro o al limite del millimetro per soddisfare la nostra richiesta di adattabilità o meno del mobile al sito predisposto.

Un bravo sperimentatore dovrà essere quindi in grado di valutare quale sia l'ordine di grandezza della precisione richiesta e operare di conseguenza, sia a livello di scelta degli strumenti adatti sia come tecniche di lavoro, "ottimizzando" il lavoro chiamato a svolgere.
L'abilità nello scegliere la strada giusta da percorrere per affrontare un esperimento con le relative misure la si matura soprattutto con l'esperienza diretta nei laboratori: da qui l'impossibilita di prescindere da esso nella formazione di uno studente nonchè di un futuro ricercatore.