Nell'ambito delle scienze sperimentali la parola errore
non ha più la tradizionale connotazione di equivoco o di sbaglio,
bensì assume il significato di incertezza intesa come
quell'entità di cui sono affette inevitabilmente tutte le
misure.
Infatti, se si potessero trattare le incertezze sperimentali alla
stregua di veri e propri errori, basterebbe agire sulle fonti di
questi o sforzarsi di operare nel modo più accurato possibile
per eliminarli, mentre è inevitabile che esse siano presenti
nelle nostre misurazioni.
Da questa premessa dobbiamo allora concludere che tutto
quello che eseguiamo all'atto della misurazione e affetto
certamente, o almeno in parte, da errore?
Se così è, che significatività possiamo attribuire ai nostri
risultati?
Ovviamente i risultati che otteniamo non possono essere assunti
come certezze assolute, nè si possono sfruttare per ottenere
previsioni corrette al 100% : nonostante tutto entro i limiti di
validità dei nostri dati (limiti dati appunto dagli errori ad
essi associati) possiamo ugualmente fare delle previsioni
sull'evolversi dei fenomeni che stiamo studiando.
Si noti comunque che l'intervallo di validità determinato dalle
incertezze sperimentali non determina una linea di demarcazione
netta tra quello che è il risultato corretto sul quale costruire
le nostre congetture e quello che invece può essere un valore
completamente inconsistente: diciamo che all'interno del
cosiddetto intervallo di confidenza siamo "più
sicuri" che altrove di avere inglobato quello che è il
valore effettivo della grandezza che misuriamo, senza però
trasurare il fatto che per un motivo o per un altro potremmo
avere commesso degli errori tali nello studio del fenomeno percui
il nostro risultato sia completamente errato, anche all'interno
dell'intervallo di confidenza stesso.
In definitiva cercare di ottenere una stima quantomeno
realistica della loro consistenza e, per quanto possibile,
sforzarsi di ridurle ad un limite
ragionevole è quanto di meglio si possa compiere in una
"corretta analisi" delle incertezze sperimentali.
Il significato delle virgolette è da ricercarsi nel fatto che
l'analisi degli incertezze non costituisce una vera e propria teoria
degli errori (come a volte si trova scritto impropriamente su
alcuni testi più o meno scientificamente accreditati), bensì
dovrebbe limitarsi a dare alcune linee guida fondamentali per
l'analisi e il trattamento dei dati sperimentali.