PRIMO APPROCCIO ALL'ANALISI DELLE INCERTEZZE

Il modo corretto di fornire qualunque misura è quello di dare la miglior stima per la quantità in questione e l'intervallo all'interno del quale si ritiene che essa si trovi. Ad esempio, un'ipotetica misura di lunghezza potrebbe essere così riportata:

miglior stima = 36.4 cm

intervallo probabile = 36.2 - 36.6 cm

In questo caso la miglior stima giace esattamente in mezzo all'intervallo stimato: questa condizione è quella che usualmente si verifica nella maggior parte delle misure. Essa permette di sintetizzare il risultato in forma più compatta quale la seguente:

valore misurato = (36.4 0.2) cm

Se generalizziamo quanto detto, possiamo dire che il risultato di una qualsiasi misura della grandezza x può venire espressa nella forma:

valore misurato di x =

intendendo con la miglior stima della grandezza in esame.
La quantità è detta incertezza o errore nella misura della x e, come è già stato detto, rappresenta l'intervallo entro il quale riteniamo che la quantità misurata si trovi. Accade però che nella maggior parte delle misure scientifiche, per essere "assolutamente certi" di inglobare nell'intervallo considerato il reale valore della grandezza, si debba prendere un valore per troppo grande perchè sia effettivamente utile, cosicchè si decide di rinunciare ad essere "assolutamente certi" di inglobare il valore reale, dando invece un intervallo entro il quale siamo confidenti ad esempio al 70% che la reale quantità sia compresa tra e .


Rappresentazione degli errori