Il metodo di indagine sperimentale privilegiato per lo studio
dei fenomeni naturali è quello sperimentale, applicato per la
prima volta da Galileo Galilei (1564 - 1642).
Questo metodo si propone, dopo un'accurata osservazione, di
riprodurre in condizioni semplificate e controllabili i processi
che avvengono spontaneamente in natura: dopodichè si cerca di
isolarne ogni singolo aspetto studiando l'influenza che questo ha
sul fenomeno osservato.
Una volta individuati i fattori determinanti, si procede alle
dovute valutazioni quantitative atte a sfociare nella
formulazione matematica di una o più leggi.
Alla base di questo discorso risiedono due elementi fondamentali:
L'importanza della riproducibilità delle misure si intiusce
immediatamente dal fatto che per poter studiare l'apporto dei
singoli fattori bisogna poter ripetere le misurazioni dopo aver
variato alcuni parametri del sistema e vedere quanto la
variazione apportata incida sull'evolversi del fenomeno.
Ne segue, ed è il secondo punto, che l'affidabilità delle
misure influenza notevomente la qualità delle deduzioni che
possiamo ricavare da un siffatto studio dei fenomeni: questo è
dovuto al fatto che il campo di validità delle nostre
previsioni, dedotte dall'osservazione sperimentale, è limitato
dalla precisione con la quale effettuiamo le misure stesse.
Strumenti digitali