I MOMENTI CENTRALI

Il momento centrale di ordine s di una variabile aleatoria discreta si esprime attraverso la somma:

dove le rappresentano gli N valori possibili della variabile, rappresenta la media della variabile e le sono le probabilità che la variabile assuma i valori . Risulta abbastanza semplice vedere come il momento centrale di ordine 1 sia nullo: infatti si ha

Essendo una costante, lo posso portar fuori dalla sommatoria e ricordando la proprietà del momento iniziale di ordine 1 ho:


Passiamo ora a considerare il momento centrale di ordine 2 che riveste un ruolo molto importante nello studio delle caratteristiche delle variabili aleatorie: data la sua importanza lo indicheremo con la lettera D.
Il momento centrale di ordine 2, che ricordiamo essere

si chiama varianza della variabile aleatoria ed è una caratteristica numerica inerente alla dispersione dei valori della variabile attorno alla sua media.
Questa formula si può ulteriormente sviluppare come segue:

Tenendo presente che è una costante, lo si può portare fuori dalle sommatorie, ottenendo così

Il primo termine è il momento iniziale di ordine due, nel secondo termine riconosciamo il momento iniziale di ordine uno che sappiamo essere proprio e infine il terzo termine presenta la somma delle probabilità che sappiamo essere, per il terzo assioma della probabilità, uguale ad uno. In definitiva otteniamo:

Notiamo che la varianza ha dimensione uguale al quadrato di quella della variabile in esame: per questo motivo è talvolta utile introdurre una seconda grandezza la cui dimensione coincide con quella della variabile. A tal fine si estrae la radice quadrata della varianza: la grandezza così ottenuta si dice scarto quadratico medio e si indica con la lettera :

Generalmente per studiare le caratteristiche delle variabili aleatorie si considerano anche altri momenti centrali tra cui vale la pena ricordare i seguenti:

Caso di variabili continue


Definizioni