Corrente elettrica
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In un conduttore metallico la corrente è dovuta al moto degli elettroni. Se il conduttore è isolato gli elettroni si muovono in tutte le direzioni di moto caotico dovuto all'eccitazione termica. Se invece colleghiamo un generatore di corrente al conduttore
metallico gli elettroni si muoveranno in media tutti nella stessa direzione. In effetti il generatore di corrente è costituito da un polo negativo dove esiste un eccesso di elettroni e un polo positivo dove abbiamo una carenza di elettroni; questa condizione è dovuta a processi interni nel generatore.
Se i poli del generatore sono collegati ad un conduttore metallico gli elettroni tenderanno a muoversi all’esterno del generatore dalla zona con eccesso di elettroni verso la zona con mancanza di elettroni e cioè dal polo negativo a quello positivo.
L'eccesso e la carenza di elettroni ai poli del generatore possono
essere costanti oppure scambiarsi nel tempo: nel primo caso avremo
una corrente continua (abbreviato DC, dall'inglese "direct
current"), nel secondo una corrente alternata (abbreviato AC,
"alternate current"). In queste pagine Web ci occuperemo
essenzialmente di corrente continua. Associato al moto degli elettroni abbiamo un trasporto di carica.
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La
rapidità con cui fluisce la carica elettrica in un filo conduttore
definisce l' intensità di corrente.
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La
corrente elettrica esercita diversi effetti :
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- effetto termico
- effetto chimico
- effetto magnetico
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Come
vedremo meglio tra breve, proprio su questo ultimo effetto si basa la definizione di ampere
(A) che è l'unità di misura dell'intensità di corrente:
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un
ampere è l’intensità di una corrente elettrica che, scorrendo su
ciascuno di due conduttori rettilinei paralleli posti nel vuoto ad una distanza
di 1 m, provoca una forza di 2 ·10-7 N per metro di
conduttore.
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